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7 Aprile 2023

TRASPORTO SU STRADA: UN REPORT SULLE MALATTIE PROFESSIONALI

Tra il 2015 e il 2019, il settore del trasporto su strada in Italia ha registrato un incremento occupazionale del 6%, passando da 521.700 a 552.900 addetti. Nella valutazione del rischio tecnopatico per questi lavoratori, bisogna considerare che le loro attività non si svolgono in un luogo fisso ma in ambienti differenti, su mezzi con tipologie costruttive, condizioni manutentive e carichi trasportati diversi. Ad analizzare questa tematica è ora una scheda informativa, consultabile tra le pubblicazioni recenti sul portale Inail, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Istituto, l’Azienda sanitaria unica regionale Marche (Uoc Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro di Civitanova Marche) e l’Azienda sanitaria locale 2 Abruzzo (Uoc Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro di Chieti).

Lo studio integra i dati degli archivi Inail con quelli del sistema Malprof.
Il factsheet analizza in funzione dei parametri comparto/settore, mansione e agente i dati sulle malattie raccolti dagli archivi assicurativi dell’Inail e dal sistema di sorveglianza Malprof, alimentato dai Servizi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro del sistema pubblico italiano. Malprof è un sistema che raccoglie e classifica le segnalazioni di malattie lavoro-correlabili che pervengono ai Servizi di prevenzione delle Asl, utilizzando un modello di analisi che assegna l’eventuale nesso di causalità tra la patologia e i periodi lavorativi.
Le malattie professionali per settori produttivi.
Per il periodo 2010-2019, il settore delle costruzioni è al primo posto per numero di segnalazioni di malattia professionale con nesso di causalità valutato come positivo, mentre il comparto trasporti si attesta al nono. Nello specifico, per i trasporti su strada si registra una riduzione delle denunce, che passano dalle 501 del 2017 alle 289 del 2021. Nelle segnalazioni pervenute tra il 2010 e il 2019, quelle con nesso positivo nella classe di età “50 e oltre” sono circa tre volte superiori a quelle per la classe di età “15 – 49 anni”. Secondo gli autori del report, una possibile spiegazione di tale divario è legata ai nessi causali riferiti ai singoli periodi lavorativi, che divengono presumibilmente più numerosi con il crescere dell’età del lavoratore.

Le patologie più associate al settore dei trasporti su strada.
Per stimare la correlazione tra comparto e malattia, l’indagine utilizza il Proportional reporting ratio (Prr). Il Prr rapporta il peso di una specifica patologia nel settore dei trasporti su strada con il corrispondente peso nei restanti comparti. Dai dati Malprof emerge che la spondilosi rappresenti la principale malattia associata al comparto, con un Prr di 3,74, seguita dalle patologie dei dischi intervertebrali, con un Prr di 3,20. Dai valori del Prr riportati nella scheda, si evidenzia una rilevanza importante anche per alcune forme tumorali, come quella alla laringe (1.58 di Prr), alla vescica (1.44 di Prr) e alla trachea-bronchi-polmoni (1.30 di Prr). Inoltre, tra i lavoratori del settore, i conduttori di mezzi pesanti e camion risultano essere la categoria più colpita da patologie associabili alla loro professione con il 43.8% di nessi causali positivi tra il 2010 e il 2019.

I dati evidenziano anche il rischio di insorgenza di malattie lavoro-correlate.
Dall’analisi dei dati Malprof, sono stati calcolati valori di Prr che evidenziano non solo l’insorgenza di malattie professionali ma anche di patologie lavoro-correlate. Si tratta di affezioni dell’apparato muscolo-scheletrico e dei nervi periferici, che possono insorgere con l’avanzare dell’età a prescindere dal tipo di occupazione ma per le quali l’esposizione professionale può contribuire a uno sviluppo più precoce o a un aggravamento. Tra queste, le più diffuse soprattutto per gli autotrasportatori, sono le patologie che colpiscono schiena e arti superiori.

Fonte: Punto Sicuro