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7 Dicembre 2022

IMPARARE DAGLI ERRORI: QUANDO LE SCALE SONO NON ADATTE E MAL POSIZIONATE

Un Quaderno di ricerca dell’ Inail del 2015 – “Nuovi strumenti per la valutazione dello scivolamento e ribaltamento delle scale portatili” – raccogliendo molti dati, con riferimento anche alle rilevazioni del sistema europeo di sorveglianza degli incidenti della Commissione Europea, ha segnalato che:

  • “la casa è il luogo con maggiore frequenza di accadimento di incidente e viene confermato che, laddove esiste una maggiore professionalità unita a una formazione e un adeguato controllo, come sui luoghi di lavoro, il numero di incidenti diminuisce”;
  • “gli infortuni avvengono principalmente per cadute da scale da altezze superiori a un metro e che la maggior parte delle lesioni interessa gli arti inferiori e superiori, dove la frattura e la contusione sono quelle di maggiore frequenza;
  • le indagini sugli infortuni mostrano che il 20% degli incidenti è dovuto a “difetti delle scale, mentre il rimanente 80% imputabile all’uso non corretto”.

E proprio per migliorare la prevenzione e la consapevolezza dei rischi e delle buone prassi, torniamo a riproporre alcune dinamiche infortunistiche connesse all’uso di scale non adatte o al loro cattivo posizionamento e utilizzo.

Nuovi infortuni professionali con le scale portatili

Il primo caso ripropone uno dei tanti esempi di inadeguatezza delle scale utilizzate.

Un lavoratore edile-imbianchino si reca presso un condominio per eseguire lavori di tinteggiatura all’interno del vano scala.

Arrivato sul posto stende un telo in nylon sulla pavimentazione presente in prossimità delle pareti murali da tinteggiare; quindi inizia ad applicare il fissativo, utilizzando un rullo, sulle pareti raggiungendo un’altezza di 1,50 m da terra. Per poter applicare il fissativo sulla parte alta delle due pareti, l’infortunato utilizza una delle due scale a sua disposizione, e precisamente una scala a sfilo che ha posizionato appoggiandola alla parete.

Mentre è intento alla stesura del prodotto improvvisamente il lavoratore precipita a terra. Dopo la caduta “il lavoratore ricorda solamente di essere stato soccorso dalla sig.ra della portineria del condominio, che interveniva dopo aver sentito rumore; la stessa notava che sul pavimento vi era rovesciata la scala chiusa ed un barattolo e ritrovava l’addetto nel vano scala di accesso alla cantina condominiale. La portinaia ha notato subito che l’infortunato aveva la mano destra storta e il polso spostato e sanguinante; infatti l’infortunato ha subito oltre ad un trauma cranico anche la frattura del polso”. Si è rilevato successivamente che “la scala utilizzata era troppo corta ed inadeguata per il lavoro da svolgere”.

Questo, dunque, il fattore causale indicato nella scheda: 

“la scala che utilizzava l’infortunato era inadeguata e troppo corta”.

 Nel secondo caso siamo di fronte, invece, ad un cattivo posizionamento e utilizzo della scala metallica a pioli durante lavori di potatura di un albero di magnolie eseguito presso un’area verde di una struttura per anziani sacerdoti.

Un lavoratore assieme al suo datore di lavoro eseguono la potatura dello stesso albero utilizzando due diverse scale ad alcuni metri di distanza l’uno dall’altro.

Il lavoratore ha con sé una scala metallica a pioli multiuso, da utilizzare appoggiata all’albero. Dopo averla appoggiata e verificato la stabilità prima di salire (operazione consueta), sale sulla scala, provvisto di imbracatura, fino a portarsi a una quota di circa 3 metri dal piano terreno, aggancia l’imbracatura alla scala e comincia a tagliare i rami utilizzando la forbice tronca rami, per una decina di minuti circa. A questo punto scende a terra per guardare dal basso se la potatura procede bene. Risale sulla scala per continuare le operazioni di taglio dei rami e dopo un po’ di tempo scende nuovamente per il controllo della potatura dal basso. Ogni volta che si sposta dalla scala, per scendere e dopo la risalita, provvede a sganciare e agganciare l’imbracatura alla scala.

Dopo essere risalito una terza volta per continuare il lavoro – raggiungendo sempre una quota di circa 3 metri da terra – dimentica di agganciare l’imbracatura alla scala e nell’accingersi a tagliare un ramo, la cima della scala improvvisamente cede di circa mezzo metro sulle fronde e i rami dell’albero. Questo improvviso movimento in avanti della scala fa perdere l’equilibrio all’infortunato, il quale, non essendo agganciato con l’imbracatura e avendo entrambe le mani impegnate con la tronca-rami, non riesce ad aggrapparsi alla scala e cade da quell’altezza, mentre la scala rimane appoggiata all’albero.

Durante la caduta l’infortunato cerca di cadere in piedi per evitare di urtare altre parti del corpo e riesce ad impattare con i talloni finendo però sulla pavimentazione cementata, non sul terreno sottostante, che essendo compatta gli provoca la frattura di due vertebre della colonna vertebrale per un’inabilità di 143 giorni e un’invalidità del 10%.

Questi i fattori causali rilevati: 

“la scala semplice non è posizionata (fissata) in modo adeguato al lavoro da svolgere;

la terza volta che sale sulla scala l’infortunato non aggancia il dispositivo anticaduta;

l’infortunato perde l’equilibrio quando si trova sulla scala”.

Le scale portatili: le indicazioni per verificare la sicurezza

Per fornire qualche informazione sulla prevenzione degli infortuni con le scale portatili possiamo fare riferimento ad alcuni documenti già presentati dal nostro giornale.

Ad esempio possiamo riprendere le indicazioni per l’uso in sicurezza delle scale portatili, pubblicate in un documento elvetico di Suva, istituto svizzero per l’assicurazione e la prevenzione degli infortuni.

Nell’opuscolo “Chi risponde 12 volte «sì»? Uso in sicurezza delle scale portatili semplici e doppie” sono proposte 12 domande per verificare la propria sicurezza:

Hai valutato la possibilità di usare attrezzature di lavoro alternative?

La scala è integra in ogni sua parte?

L’angolo di appoggio è corretto?

La scala è appoggiata in modo da non scivolare?

La scala è sufficientemente lunga?

Hai fissato bene la scala in alto?

Hai messo in sicurezza il luogo di posa della scala?

Quando sali sulla scala, hai sempre una presa sicura?

Eviti di salire sugli ultimi tre pioli in alto?

Il dispositivo di trattenuta dei montanti è teso?

Eviti di usare la scala doppia per accedere a un altro luogo?

Per lavorare appoggiato a un muro scegli una scala semplice anziché una scala doppia?

Riprendiamo poi alcune indicazioni, rivolte in particolare all’uso delle scale nei cantieri, tratte dalle check list allegate alle “Linee Guida per l’utilizzo di scale portatili nei cantieri temporanei e mobili” approvate nel 2014 dalla Regione Lombardia.

In particolare la check-list “Scala per l’accesso in quota” chiede di verificare nei lavori in cantiere in cui si utilizza una scala portatile per l’accesso in quota che:

la scala sia “corredata da dichiarazione di conformità al D.Lgs 81/08 o ACAL 100 o EN 131 e che l’utilizzatore disponga del manuale d’uso e manutenzione;

la scala utilizzata sia di tipo semplice d’appoggio;

il personale sia stato valutato idoneo alla mansione, sia adeguatamente ‘formato’ ed addestrato all’uso della scala fornita;

la scala sia integra in ogni suo elemento (piedini, gommini, pioli o gradini, ecc..) e sia in buono stato di conservazione;

la scala sia installata in luogo sgombro da eventuali materiali quali ferri di armatura ecc., e libero da interferenza per passaggio di mezzi o persone;

la scala sia posizionata con un angolo compreso tra i 60° ed i 70° se a gradini, e fra 65° e 75° se a pioli, dotata di dispositivi antisdrucciolo alle estremità inferiori dei due montanti e di dispositivi di fissaggio o comunque di trattenuta alle estremità superiori;

la scala sporga di almeno 1 metro oltre il piano di sbarco;

la zona di accesso superiore alla scala sia adeguatamente protetta per evitare la caduta nel vuoto;

la scala sia utilizzata da una sola persona per volta limitando il peso dei carichi da trasportare nel rispetto della portata massima dichiarata dal costruttore;

i lavoratori dispongano in qualsiasi momento di un appoggio e di una presa sicuri;

il trasporto a mano di pesi su una scala sia effettuato in modo tale da non precludere una presa sicura”.

Fonte: PUNTO SICURO