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3 Ottobre 2025

Dai DPI all’intelligenza artificiale: l’evoluzione della sicurezza sul lavoro

La sicurezza sul lavoro è una disciplina che da sempre si fonda su tre pilastri: formazione, prevenzione e protezione. Nel corso degli anni, l’approccio è cambiato notevolmente: dai dispositivi di protezione individuale (DPI), che ancora oggi costituiscono la prima barriera difensiva, si è arrivati a strumenti digitali avanzati che sfruttano sensori, big data e intelligenza artificiale (AI) per prevedere e ridurre i rischi.

L’evoluzione è frutto sia delle innovazioni tecnologiche, sia delle nuove esigenze produttive: cantieri più complessi, macchinari più potenti, ritmi di lavoro più serrati. Oggi non basta più “proteggere” il lavoratore: è necessario anticipare l’evento rischioso, eliminandolo o riducendone le probabilità di accadimento.

Dai DPI tradizionali alla digitalizzazione della protezione

Caschi, guanti, maschere, scarpe antinfortunistiche: i DPI sono strumenti obbligatori per legge (D. Lgs. 81/08) e restano fondamentali. Ma hanno un limite: entrano in azione solo nel momento in cui il rischio si manifesta.

La digitalizzazione ha iniziato a modificare questo scenario introducendo soluzioni capaci di monitorare costantemente l’ambiente di lavoro e i comportamenti dei lavoratori, per avvisare prima che il rischio diventi incidente.

Esempi concreti:

  • Caschi con sensori che segnalano la caduta di oggetti nelle vicinanze.
  • Giubbotti ad alta visibilità con luci LED integrate e sistemi di geolocalizzazione.
  • Guanti con sensori di vibrazione per monitorare l’esposizione a macchine utensili.

In questo modo, il DPI non è più solo “passivo”, ma diventa un dispositivo intelligente.

L’intelligenza artificiale come alleato della sicurezza

Il passo successivo è l’introduzione dell’intelligenza artificiale. L’AI non si limita a raccogliere dati: li analizza, li confronta e li interpreta per individuare schemi e comportamenti ricorrenti.

Alcuni ambiti di applicazione:

  1. Previsione dei rischi: i software possono segnalare aree di cantiere dove si verificano spesso “quasi incidenti” (near miss), suggerendo modifiche organizzative.
  2. Controllo accessi e DPI: sistemi dotati di telecamere verificano automaticamente che i lavoratori indossino caschi o giubbotti prima di entrare in area operativa.
  3. Analisi dei movimenti: telecamere intelligenti e sensori rilevano posture scorrette, sollevamenti rischiosi o comportamenti pericolosi, avvisando immediatamente il lavoratore.
  4. Manutenzione predittiva: i macchinari dotati di sensori inviano segnali prima che si verifichi un guasto, riducendo rischi legati a malfunzionamenti improvvisi.

Un approccio proattivo: prevenire invece di reagire

Il vero valore aggiunto della tecnologia sta nella possibilità di passare da un approccio reattivo a uno proattivo.

Oggi, in molti settori, si adottano strumenti predittivi che permettono di ridurre gli infortuni ancora prima che accadano:

  • Nei cantieri edili, i sistemi anti-collisione installati su gru e macchinari rilevano automaticamente la presenza di operatori nelle aree di manovra.
  • Nei magazzini, sensori installati sui carrelli elevatori avvisano quando ci sono pedoni nelle vicinanze.
  • Nell’industria manifatturiera, l’AI analizza i dati sugli infortuni e suggerisce modifiche organizzative o ulteriori misure di prevenzione.

Questo approccio cambia anche la cultura aziendale: la sicurezza non è più vista solo come “obbligo normativo”, ma come valore strategico che migliora produttività, qualità del lavoro e reputazione aziendale.

Normative e innovazione: un equilibrio da trovare

La normativa italiana (D. Lgs. 81/08) è ancora centrata principalmente sui DPI tradizionali e sulle misure organizzative. Tuttavia, anche gli enti normativi stanno iniziando a guardare con interesse alle nuove tecnologie.

  • L’INAIL, ad esempio, ha avviato progetti di ricerca e sperimentazioni sull’uso di dispositivi indossabili e intelligenza artificiale.
  • A livello europeo, si discute dell’integrazione delle tecnologie digitali all’interno dei sistemi di gestione della sicurezza, anche in relazione al Regolamento macchine e alle direttive sui cantieri temporanei e mobili.

Le aziende che adottano queste innovazioni, quindi, non solo migliorano la sicurezza, ma si pongono anche in una posizione di vantaggio competitivo, anticipando possibili obblighi futuri.

Criticità e sfide da affrontare

Naturalmente, l’introduzione della tecnologia non è priva di criticità:

  • Costi di investimento: i dispositivi intelligenti e i software di AI richiedono risorse economiche, spesso non sostenibili per le PMI.
  • Privacy dei lavoratori: i sistemi di monitoraggio devono rispettare il GDPR e garantire che i dati raccolti non diventino strumenti di sorveglianza invasiva.
  • Accettazione culturale: alcuni lavoratori possono percepire i sensori come un controllo continuo, anziché come un supporto alla loro sicurezza.

Superare queste sfide richiede un coinvolgimento attivo dei lavoratori e una comunicazione chiara: la tecnologia non sostituisce la professionalità dell’operatore, ma la supporta e la protegge.

La formazione come filo conduttore

Nessuna tecnologia può funzionare senza la formazione. Un casco intelligente che invia un allarme non serve a nulla se l’operatore non sa come reagire. Allo stesso modo, i sistemi predittivi diventano davvero efficaci solo se i responsabili della sicurezza li sanno interpretare e tradurre in misure concrete.

La formazione deve quindi evolvere insieme alla tecnologia, includendo:

  • Moduli dedicati all’uso dei nuovi dispositivi.
  • Aggiornamenti sulle normative emergenti.
  • Esercitazioni pratiche per abituare i lavoratori a integrare i nuovi strumenti nelle attività quotidiane.

Conclusioni

L’evoluzione della sicurezza sul lavoro racconta una storia chiara: dalla protezione passiva dei DPI tradizionali si è passati a un modello dinamico, in cui i dati e l’intelligenza artificiale consentono di prevedere e prevenire i rischi.

La tecnologia non sostituisce formazione, organizzazione e responsabilità, ma le integra, creando un sistema più robusto e capace di affrontare le sfide del presente e del futuro.

Unendo DPI, innovazione tecnologica e formazione continua, le aziende possono garantire non solo il rispetto della legge, ma un ambiente di lavoro realmente sicuro, prevenire gli infortuni e affrontare le sfide del futuro con maggiore consapevolezza.