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24 Ottobre 2025

La Settimana della Sicurezza sul Lavoro 2025: a che punto siamo in Europa?

La Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro 2025 (EU-OSHA) – celebrata in Italia tra il 20 e il 24 ottobre 2025 con iniziative locali – si è concentrata quest’anno sul tema della digitalizzazione dei luoghi di lavoro: opportunità (es. prevenzione digitale, sensoristica, predictive maintenance) e nuovi rischi (es. disturbi psicosociali legati al telelavoro, rischi derivanti da sistemi basati su IA, nuovi scenari di rischio per lavoratori e organizzazione).

Le principali raccomandazioni e gli impegni emersi

  • Gestione proattiva della digitalizzazione: integrare valutazione dei rischi specifiche per strumenti digitali e IA (inclusi rischi ergonomici e psicosociali) nei DVR e nei piani di prevenzione aziendali.
  • Potenziare la formazione e la cultura della prevenzione: percorsi formativi mirati (anche micro-learning) per gestire strumenti digitali e per aumentare la competenza del personale RSPP/RLS.
  • Promuovere la sorveglianza e la segnalazione dei near-miss (incidenti evitati) con strumenti digitali per prevenire gli eventi gravi.
  • Incentivi e finanziamenti per la prevenzione: conferma dell’importanza dei bandi ISI e di iniziative come SI.IN.PRE.SA. (INAIL) per favorire gli investimenti in sicurezza, soprattutto nelle PMI.
  • Rafforzamento dell’azione ispettiva e dell’integrazione tra servizi sanitari e vigilanza per intercettare i rischi strutturali (es. cantieri, agricoltura, logistica).

Analisi: punti positivi e criticità della sicurezza sul lavoro (con dati a confronto)

Punti positivi emersi

  • Maggiore attenzione alla prevenzione digitale: la campagna 2024–25 di EU-OSHA ha stimolato strumenti e materiale operativo per includere i rischi digitali nella prevenzione. Questo favorisce aggiornamenti dei DVR e nuove buone pratiche aziendali.
  • Incentivi dedicati (INAIL ISI, progetti regionali) che facilitano investimenti in macchine sicure, dispositivi di protezione e formazione: leva fondamentale per le PMI.
  • Trend di lungo periodo su alcuni Paesi: diversi Stati europei mostrano una riduzione delle notifiche di infortunio non-fatale o un consolidamento di buone pratiche che abbassano il rischio relativo in alcuni settori.

Criticità e punti deboli

  • I decessi sul lavoro restano un problema significativo in molti Paesi: il numero assoluto e i settori più colpiti (edilizia, agricoltura, trasporti) mantengono alta l’allerta e richiedono azioni mirate.
  • Disuguaglianze e gruppi vulnerabili: lavoratori migranti, part-time malcoperti e micro-imprese risultano spesso più esposti e con meno risorse per la prevenzione.
  • Digitalizzazione non sempre accompagnata da formazione: l’adozione di tecnologie senza adeguata valutazione dei nuovi rischi può produrre danni psicosociali e di natura organizzativa.

Dati comparativi (ultimi dati ufficiali / provvisori disponibili)

Nota: i dati nazionali qui sotto sono presi da fonti ufficiali o da sintesi istituzionali pubblicate nel 2024–2025; sono numeri utili per il confronto ma possono essere aggiornati con rilevazioni successive.

  • Italia (INAIL, dati 2024): nel 2024 sono state registrate circa 414.853 denunce di infortunio (complessive) e 797 vittime sul lavoro* (in occasione di lavoro), con andamenti per settore che mostrano criticità in costruzioni, agricoltura e metalmeccanica.
  • Gran Bretagna (HSE, periodo apr. 2024–mar. 2025, provvisorio): 124 lavoratori morti per infortuni sul lavoro nel periodo 2024/25 (dato provvisorio pubblicato dall’HSE). I settori più colpiti restano costruzione e agricoltura; le cadute dall’alto sono la principale causa.
  • Paesi Bassi (NL, Labor Inspectorate / CBS, 2024): 52 decessi per incidenti sul lavoro nel 2024 (dato della Labor Inspectorate / report nazionali); segnali di aumento all’inizio del 2025 rispetto al 2024, con attenzione ai lavoratori migranti e ai settori più a rischio.
  • Spagna (Ministero del Lavoro / rapporti 2024): aumento dei decessi registrati nel 2024 rispetto al 2023 in alcune fonti ufficiali (per es. rilevazioni ministeriali che segnalano cifre vicine alle 700–800 vittime complessive a seconda delle modalità di conteggio).

Raccomandazioni pratiche per i datori di lavoro (conclusive, operative)

  • Integrare i rischi digitali nel DVR — valutazioni specifiche per IA, smart tools e lavoro ibrido; aggiornare le procedure operative.
  • Formazione obbligatoria e continua: micro-moduli per uso di nuovi strumenti, prevenzione dei rischi psicosociali, e refresh su DPI e procedure antincidente.
  • Sfruttare incentivi pubblici (bandi INAIL ISI, progetti regionali) per investimenti in tecnologie di prevenzione e sostituzione di macchinari obsoleti.
  • Monitoraggio attivo (near-miss & KPI): adottare indicatori di performance sulla sicurezza e sistemi di segnalazione digitale dei quasi-incidenti.
  • Collaborazione con medico competente e RLS: per sorveglianza sanitaria, aggiornamento di protocolli e gestione di rischi specifici (es. esposizioni chimiche, agenti biologici, rischi ergonomici).