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26 Settembre 2025

Vita residua delle macchine: adempimenti e responsabilità obbligatori del datore di lavoro

Vita residua di una macchina: cos’è e perché è importante valutarla

Quando si parla di sicurezza sul lavoro, spesso l’attenzione si concentra su aspetti immediati come la formazione, i dispositivi di protezione individuale o la manutenzione ordinaria. Tuttavia, un elemento altrettanto cruciale è la vita residua delle macchine: il periodo di tempo in cui l’attrezzatura può essere utilizzata in condizioni di sicurezza, prima che usura, obsolescenza o inadeguatezza rispetto alle normative ne compromettano l’affidabilità. Non si tratta solo di “quanto dura la macchina”, ma di quanto può continuare a funzionare senza rischi per i lavoratori.

Che cosa si intende per vita residua di una macchina?

Una relazione sulla vita residua di una macchina, chiamata anche indagine supplementare o verifica ventennale, è un esame strutturale obbligatorio per le attrezzature di sollevamento (gru, piattaforme aeree, ecc.) che hanno superato i 20 anni di età, come stabilito dal D.M. 11 aprile 2011.

L’obiettivo è:

  • Valutare lo stato della macchina.
  • Identificare eventuali vizi o anomalie dovuti a fatica o fattori esterni.
  • Determinare la durata di sicurezza residua per un funzionamento sicuro.
  • Definire eventuali revisioni e nuove portate.

In altre parole, non si tratta solo di capire se la macchina “funziona ancora”, ma se può farlo in sicurezza per chi la utilizza.

Perché è rilevante in ambito sicurezza?

  • Prevenzione degli infortuni: un macchinario usurato o non aggiornato può diventare pericoloso anche se apparentemente ancora funzionante ed efficiente.
  • Conformità normativa: il D. Lgs. 81/2008 richiede al datore di lavoro di garantire che le attrezzature siano sempre sicure, adeguate e idonee.
  • Gestione economica: stimare correttamente la vita residua consente di pianificare sostituzioni o ammodernamenti, evitando costi improvvisi legati a guasti o incidenti.

Come si valuta la vita residua di una macchina?

La stima non è un’operazione “a occhio”, ma richiede un’analisi tecnica che può includere:

  • Controllo dello stato di usura di componenti meccanici, elettrici e strutturali.
  • Verifica della rispondenza alle normative attuali (ad esempio la marcatura CE).
  • Storico della manutenzione: frequenza dei guasti, interventi effettuati, eventuali anomalie ricorrenti.
  • Aggiornabilità tecnologica: possibilità di adeguare la macchina con dispositivi di sicurezza moderni.

Chi può eseguire la relazione di vita residua?

La relazione di vita residua delle macchine viene eseguita da un Ingegnere Esperto abilitato, come previsto dalla normativa italiana (D. Lgs. 81/2008) e dalle norme tecniche europee (UNI EN 9927, ISO 12482), che possiede le competenze tecniche, l’esperienza e le attrezzature necessarie per effettuare esami strutturali e non distruttivi.

Strumenti a supporto

  • Valutazioni tecniche periodiche da parte di professionisti qualificati.
  • Piani di manutenzione programmata che riducono i rischi e allungano la vita utile delle macchine.
  • Check-list di verifica per i datori di lavoro, utili a capire se una macchina è ancora idonea o se necessita di interventi più approfonditi.

Cosa verificare in azienda

Al fine di garantire la salute e sicurezza dei lavoratori, Studio Schena Srl invita i datori di lavoro a controllare che:

  • Lo stato di manutenzione sia rispettato secondo quanto previsto dal libretto d’uso e manutenzione.
  • Siano state superate le verifiche periodiche per attrezzature di sollevamento cose, persone e attrezzature a pressione come previsto dall’ Allegato VII del D. Lgs. 81/2008 e D.P.R. 432/2001.
  • Sia nota l’età del macchinario, verificando che non abbia superato i 20 anni di esercizio.
  • In caso di superamento del ventennio, venga effettuata una valutazione della vita residua del mezzo da parte di un professionista abilitato.

Conclusioni

La gestione della vita residua delle macchine non è un adempimento burocratico, ma un aspetto fondamentale per la sicurezza dei lavoratori e la continuità delle attività aziendali.

Programmare controlli, valutare con attenzione quando una macchina è ancora sicura e quando invece è necessario sostituirla o aggiornarla, significa investire nella tutela delle persone e nell’efficienza dell’impresa.

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