Tutte le novità per aziende, professionisti e mondo del lavoro
Il 17 settembre 2025 il Senato ha approvato in via definitiva il Disegno di Legge n. 1146-B sull’Intelligenza Artificiale, completando così l’iter parlamentare dopo il via libera della Camera lo scorso giugno. Il provvedimento, ora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, rappresenta il primo quadro normativo organico sull’IA in Italia, e si affianca al Regolamento UE 2024/1689 (AI Act), in vigore dal 1° agosto 2024.
Lavoro e IA: cosa cambia per i datori di lavoro
L’articolo 11 del nuovo DDL e gli articoli 4, 26, 50 e 86 del Regolamento UE introducono obblighi precisi per chi, in qualità di datore di lavoro (o “deployer”), utilizza sistemi di intelligenza artificiale nei processi aziendali. I principali adempimenti sono:
Obblighi generali:
- Informare preventivamente lavoratori e rappresentanze sindacali sull’uso di sistemi di IA, come previsto dall’art. 1-bis del D.Lgs. 152/1997.
- Garantire trasparenza, sicurezza, affidabilità e rispetto della dignità umana nell’uso dell’IA.
- Vietato l’uso discriminatorio o lesivo dei diritti fondamentali.
Sistemi IA ad “alto rischio”:
Il Regolamento europeo individua come “ad alto rischio” i sistemi utilizzati, ad esempio, per:
- Selezione del personale, promozioni o valutazioni delle performance.
- Assegnazione automatica di compiti o turni.
- Analisi di dati biometrici o delle emozioni.
In questi casi, il datore di lavoro deve:
- Sorvegliare l’utilizzo tramite personale qualificato.
- Conservare i log di utilizzo per almeno 6 mesi.
- Informare chiaramente i lavoratori interessati.
- Sospendere l’utilizzo del sistema in caso di rischi o anomalie.
- Garantire ai lavoratori il diritto a una spiegazione significativa per ogni decisione automatizzata che abbia un impatto rilevante.
Formazione e alfabetizzazione
L’articolo 4 dell’AI Act impone ai datori di lavoro di:
- Favorire la formazione del personale che interagisce con sistemi di IA.
- Assicurare un livello adeguato di alfabetizzazione tecnologica, proporzionato al ruolo e alle responsabilità di ciascun lavoratore.
Nasce l’Osservatorio nazionale su IA e lavoro
L’art. 12 della nuova legge istituisce presso il Ministero del Lavoro un Osservatorio dedicato al monitoraggio dell’impatto dell’IA nel mondo del lavoro, con il compito di:
- Analizzare i settori più esposti ai cambiamenti tecnologici.
- Definire strategie nazionali sull’impiego dell’IA.
- Promuovere formazione e consapevolezza tra lavoratori e aziende.
Professioni intellettuali: IA solo come strumento di supporto
L’art. 13 chiarisce i limiti all’uso dell’IA nelle professioni regolamentate (legali, sanitarie, tecniche, contabili, ecc.). In particolare:
- L’intelligenza artificiale può essere impiegata solo a supporto dell’attività professionale, e non può sostituire il giudizio o l’autonomia decisionale del professionista.
- È obbligatorio informare il cliente in modo chiaro e trasparente sull’utilizzo di strumenti IA.
- Va preservato il rapporto fiduciario tra cliente e professionista, tutelando la centralità dell’apporto umano.
Sono esclusi da questa disciplina i contenuti (es. articoli, libri, software) creati autonomamente e non su incarico diretto.
Formazione obbligatoria ed equo compenso
L’articolo 24, comma 2, delega il Governo ad adeguare la normativa nazionale all’AI Act entro 12 mesi, introducendo due importanti novità:
- Obbligo per ordini professionali e associazioni di categoria di avviare percorsi formativi sull’uso responsabile dell’IA.
- Possibilità di definire un equo compenso, modulato sulla base dei rischi e delle responsabilità derivanti dall’uso dell’IA nelle prestazioni professionali.
Altri ambiti toccati dalla legge
- Giustizia: vietata la “giustizia predittiva”; il giudice resta l’unico titolare della funzione decisionale.
- Pubblica Amministrazione: l’IA potrà supportare le decisioni, ma non sostituirle.
- Diritto d’autore: le opere create da IA sono tutelabili solo se c’è apporto creativo umano.
- Profili penali: introdotti nuovi reati e aggravanti per l’uso illecito dell’IA (manipolazione di mercato, deep fake, plagio algoritmico).
- Governance: coinvolgimento di AgID, ACN, Banca d’Italia, IVASS, CONSOB. Previsto un fondo da 1 miliardo di euro per progetti IA tramite CDP Venture Capital.
Cosa devono fare subito aziende e professionisti
Per essere conformi alla nuova normativa, si consiglia di:
- Mappare gli strumenti di IA già utilizzati (anche in fase sperimentale).
- Verificare se rientrano nella categoria “alto rischio”.
- Informare lavoratori, sindacati e clienti, ove previsto.
- Adeguare policy interne, informative privacy, DPIA e procedure HR.
- Formare personale e dirigenti all’uso consapevole dell’IA.
- Monitorare i futuri decreti attuativi e aggiornare la documentazione.
Fonte: Edotto.com

