I fumi di saldatura sono una miscela di gas e particelle metalliche che si formano quando i metalli vengono riscaldati e vaporizzati. Dal 2018 sono considerati dallo IARC come cancerogeni certi per l’uomo e rappresentano un serio rischio per la salute nei luoghi di lavoro.
Le professioni più esposte includono saldatori, tagliatori a fiamma, lavoratori che operano in loro prossimità e lavoratori in settori come edilizia, cantieristica navale, meccanica e telecomunicazioni.
L’esposizione a questi fumi può causare irritazioni (occhi, cute e vie respiratorie), problemi polmonari (come la siderosi o “polmone del saldatore”), malattie respiratorie croniche (es. broncopneumopatia ostruttiva BPCO) e tumori (polmoni, laringe e tratto urinario). Inoltre, la luce intensa durante la saldatura può danneggiare gli occhi (melanoma oculare) e, in rari casi, l’inalazione di fumi contenenti manganese può causare effetti neurologici simili al morbo di Parkinson.
Per ridurre i rischi, è importante garantire una ventilazione adeguata, usare sistemi di aspirazione e dispositivi di protezione individuale, garantire una formazione adeguata per i lavoratori e monitorare l’ambiente di lavoro.
I lavoratori devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria sia prima dell’assunzione che durante il lavoro, per prevenire e gestire eventuali danni alla salute.
Fonte: puntosicuro.it