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27 Giugno 2025

📌 30 giugno 2025: tre adempimenti da non dimenticare per imprese e professionisti

Il 30 giugno 2025 rappresenta una scadenza cruciale per numerosi soggetti, tra cui imprese, enti e associazioni. In tale data coincidono tre importanti adempimenti fiscali e amministrativi, con implicazioni pratiche rilevanti sia sul piano gestionale che su quello sanzionatorio. Vediamo nel dettaglio quali sono:


 Fringe benefit per auto aziendali: nuove regole dal 2025

Dal 1° gennaio 2025 cambia il regime fiscale relativo ai fringe benefit delle auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti, in seguito a quanto introdotto dalla Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024).

Il nuovo sistema, in linea con gli obiettivi ambientali europei, non tiene più conto delle emissioni di CO₂, ma del tipo di alimentazione del veicolo. In particolare:

  • 10% del valore convenzionale per le auto elettriche al 100%
  • 20% per le ibride plug-in
  • 50% per tutte le altre alimentazioni (benzina, diesel, metano, GPL, HEV, ecc.)

Il nuovo regime si applica solo se:

  • il veicolo è nuovo di immatricolazione;
  • l’uso promiscuo inizia dal 1° gennaio 2025 in poi;
  • il contratto di assegnazione è firmato dal 1° gennaio 2025.

È prevista una clausola di salvaguardia (introdotta dal DL “Bollette”, n. 19/2025 convertito in L. 60/2025) per le auto ordinate entro il 31 dicembre 2024 e assegnate entro il 30 giugno 2025: in questi casi continuerà ad applicarsi il vecchio sistema di calcolo, basato sulle emissioni COâ‚‚ (con percentuali variabili dal 25% al 60%).

👉 Attenzione: In assenza di chiarimenti ufficiali, è consigliabile monitorare eventuali istruzioni dell’Agenzia delle Entrate o circolari esplicative per una corretta applicazione del nuovo criterio.


 Web Tax: ultima dichiarazione con il regime precedente

Entro il 30 giugno 2025 va trasmessa la dichiarazione relativa alla Digital Services Tax (DST) per i ricavi realizzati nel 2024. Questa sarà l’ultima dichiarazione secondo il regime previgente, destinato a essere superato dalla riforma fiscale prevista dalla Legge di Bilancio 2025.

La web tax si applica con un’aliquota del 3% ai ricavi derivanti da determinati servizi digitali, tra cui:

  • pubblicità online mirata,
  • intermediazione su piattaforme digitali (es. marketplace, social network),
  • trasmissione di dati utente generati tramite interfacce digitali.

Nel regime in vigore fino al 2024, sono soggette le imprese (o gruppi) con:

  • ricavi globali ≥ 750 milioni di euro;
  • ricavi digitali in Italia ≥ 5,5 milioni.

Dal 2025 la soglia dei 5,5 milioni viene eliminata: sarà sufficiente superare i 750 milioni di fatturato globale per rientrare nell’obbligo.

La dichiarazione deve essere presentata telematicamente tramite modello DTS, indicando:

  • i ricavi tassabili,
  • i dati territoriali per determinare la parte imponibile in Italia,
  • eventuali crediti o compensazioni.

👉 In caso di gruppo, può essere nominata una società capogruppo per adempiere in via unitaria.


 Comunicazione di contributi pubblici: obbligo di trasparenza

Sempre entro il 30 giugno, scade il termine per l’obbligo di trasparenza sui contributi pubblici ricevuti nel 2024, previsto dalla Legge 124/2017 e successive modifiche.

Sono tenuti all’adempimento:

  • le imprese (di qualsiasi forma giuridica),
  • gli enti non commerciali, comprese associazioni, fondazioni, cooperative sociali, ONLUS, ecc.

L’obbligo riguarda l’indicazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici erogati da:

  • pubbliche amministrazioni,
  • enti pubblici economici,
  • società controllate da enti pubblici,
  • soggetti di diritto privato in controllo pubblico.

 Esclusioni: non vanno dichiarati importi di natura corrispettiva, retributiva, risarcitoria, o le erogazioni di carattere generale.

La soglia per l’obbligo è pari a 10.000 euro complessivi annui. La comunicazione va resa pubblica (tipicamente tramite il sito web del soggetto obbligato o altri canali previsti) entro il 30 giugno 2025.


 Come muoversi

Lo studio consiglia a tutti i soggetti potenzialmente coinvolti di:

  • verificare per tempo la propria posizione rispetto a ciascuno degli adempimenti;
  • raccogliere la documentazione necessaria (contratti auto, dati sui ricavi digitali, evidenza dei contributi pubblici ricevuti);
  • interpellare consulenti fiscali o legali per chiarire eventuali dubbi interpretativi.

💡 Rimanere aggiornati è fondamentale: eventuali circolari o provvedimenti attuativi potrebbero chiarire aspetti ancora incerti, soprattutto sul fronte fringe benefit auto.

Fonte: edotto.com